Proseguono le interviste ai touchers dei Club presenti nel Lazio.
L’ 11 c.m. si è svolto il torneo di touch ranking A città de L’ Aquila .
Alti gli umori delle due formazioni de l’ Anzio Touch e della San Lorenzo Rebels, fuse per l’ occasione sotto un unico nome : Rebels Anzio Rugby Club.
Le vette biancheggianti del Terminillo lasciavano presagire una fredda giornata, ma a smentire le apparenze un caldo sole primaverile ha accolto le 12 squadre che provenienti da diversi punti dello stivale, si sono ritrovate a L’ Aquila sotto un unico nome ed un’ unica fede, quella del TOUCH RUGBY.
In fase d’ accoglienza e durante il briefing pre-partita, gli accenti dei giocatori erano fra i più diversi ed un :” Ostregheta ” dei Bassanesi, precedeva l’ :” Esso quissi ! Chi ? Quissi essu !”, dei padroni di casa Aquilani in un colorato meltin’ pot di regioni, paesi e sorrisi della nostra bella Italia.
“Daje regà!” l’ urlo che precedeva ogni nostra partita, per incoraggiarci prima di affrontare la competizione per noi più difficile di qualunque altra. Ci stavamo confrontando con i colossi del Touch nazionale, noi provenienti dalla realtà LITR, ben diversa per molti aspetti. Nonostante ciò, l’ ha fatta da padrona la consapevolezza che la nostra presenza all’ evento avrebbe arricchito il nostro bagaglio esperienziale ( a prescindere dal risultato conseguito ), e ci saremmo senz’ altro divertiti aggiungendo quel pizzico di sano agonismo che fornisce valore aggiunto alle nostre prestazioni.
La magica alchimia instillatasi fra Anzio e Rebels, ha permesso un gioco armonioso nel pieno rispetto dei regolamenti. Il connubio si è rivelato quasi perfetto: durante il gioco sempre presenti in campo 3 ragazze che coadiuvando le performances dei maschietti, permettevano lo scorrere fluido dell’ ovale, soprattutto dopo un toccato a sfavore.
A tal proposito ecco le dichiarazioni di due dei nostri compagni di gioco della Rebels San Lorenzo, che esprimono appieno la filosofia del Touch :
Dario racconta : ” I Rebels nascono nel marzo del 2013 su iniziativa di un piccolo gruppo di avvocati. Il clima di divertimento e di positività porta presto ad una crescita di numeri e, soprattutto professioni diverse da quella dell’ avvocato.
Al touch mi sono approcciato per caso, facendo due chiacchiere con un mio vecchio compagno di squadra che aveva un amico che già lo praticava. Il gioco mi è subito piaciuto per il suo impatto positivo anche nei confronti di persone che non hanno mai giocato a rugby.
La partecipazione al torneo di sabato, nonostante i risultati, è stata un’ esperienza sicuramente positiva. Non è facile giocare con compagni di squadra diversi, con regole diverse e contro squadre di altissimo livello.
Sarà senz’ altro da stimolo per fare meglio in futuro.
In ogni caso, esperienza da ripetere ! Rimane comunque l’ altissima performance durante il terzo tempo ! “.
Lorenzo, oriundo abruzzese e romano d’ adozione racconta invece :
” Io adoro lo sport, ne ho praticati di tanti tipi, ma non avevo mai giocato a rugby e tanto meno a Touch Rugby, un mio caro amico Luigi Sorgi, mi ha parlato di questo sport e mi ha fatto conoscere i Rebels ! A ottobre 2017 ho fatto il mio primo allenamento con loro ed ho respirato da subito un’ aria buona. C’ era rispetto per i compagni, le regole e gli avversari. Tre elementi che ho sempre ritenuto e ritengo tutt’ ora basilari! Lo spirito di squadra è fortissimo ! Un grande merito lo ha il nostro allenatore Dario, è un leader nato !!! Conciliare il tutto con il lavoro e la famiglia è molto difficile, anche perché lavoro a 130 km da casa, per questo motivo mi alleno con i Rebels una sola volta a settimana.
Il torneo di sabato mi ha colpito positivamente, rispetto ai raggruppamenti LITR c’è un’ organizzazione e una preparazione atletica molto importante . Il terzo tempo rispecchia appieno la filosofia Rebels ” Non si molla mai, in campo come a tavola !! “.
Mi piace davvero tanto lo spirito che si respira nel terzo tempo, è qualcosa che non avevo mai provato negli altri sport: trovarsi a mangiare, a bere e a festeggiare con le persone che un’ ora prima consideravi avversari è davvero molto bello !! “.
A coronare la bella giornata di sport, un bel terzo tempo a tema anni ‘ 80 con musica live degli Aquilani SINDI CHE SOUND, la play-list proponeva Nada, Battisti, Ranieri, Caselli e sfiorava addirittura i Doors e Bob Marley… che super-SSOUNDD ragazzi.
Ogni squadra si è espressa con la propria visione degli eighties: parrucche colorate e gilet pailettati per i milanesi Orange, appariscenti colori neon/fluo per le amiche Urchine, look da palestra fouseaux e scaldamuscoli per le abruzzesi padrone di casa e … pizzi, chiodi, guantini e cotonature alla Veronica Ciccone di quegli anni, per noi RAC girls.
Che dire signori e signore che state leggendo, il cuore è ancora caldo di quelle emozioni : i campi da gioco lunghi e larghi che abbiamo cercato disperatamente di cavalcare, l’ altrui ricchezza di gioco che tentavamo di rubare solo osservando, il terzo tempo conviviale e ricco di fratellanza…
Tutto questo è avvenuto a L’ Aquila, terra messa a dura prova e i cui cittadini, gente forte e pronta a rialzarsi a testa alta, rispecchiano un po’ quello che è il credo del rugby.
Girando per le vie della città dove ancora vi sono abitazioni sventrate ed in fase di ricostruzione, ho conosciuto la Malandrina ( al secolo Cecilia), proprietaria dell’ omonimo ristorante, nato dalle macerie di una città distrutta e dalla volontà della sua creatrice di risollevarsi : caparbiamente e contro ogni razionale evidenza, sfidando a muso duro la sorte.
Concedetemi di esprimere una considerazione che mi riguarda, Cecilia mi ha ricordato me stessa e la mia storia da toucher, non arrendermi mai nonostante l’ evidenza.
Questo è quanto per oggi ragazzi, mi sembra già tanto… praticamente tutto !!!